Cinque romagnoli su cento sotto i 70 anni hanno avuto problemi legati al cuore. Il dato aumenta al 32 per cento includendo anche gli anziani. La buona notizia: si può prevenire. Ecco come
Non è mai troppo tardi per occuparsi del proprio cuore. Anche perché i dati dell’Ausl Romagna mostrano quanto siano diffuse nelle tre province romagnole, le malattie cardiovascolari. Considerando la popolazione tra i 18 e i 69 anni, la percentuale è pari al 4,7 per cento (3,8 per cento Forlì, 4 per cento Ravenna, 4.9 per cento Cesena e 5,2 per cento Rimini, quest’ultimo in linea con le stime regionali) ma se si considerano anche i più anziani, e cioè le persone con più di 70 anni, si arriva al 32 per cento.
Le malattie cardiovascolari possono però in gran parte essere prevenute dal momento che la loro insorgenza è dovuta, accanto a fattori di rischio non modificabili (età, sesso e familiarità), anche fattori modificabili, legati a comportamenti e stili di vita, (fumo, alcol, scorretta alimentazione, sedentarietà) spesso a loro volta causa di diabete, obesità, ipercolesterolemia, ipertensione arteriosa.
Numeri preoccupanti
Allora per entrare nel merito, è importante ricordare che più di un romagnolo su cinque (21 per cento) è completamente sedentario. Un fatto che determina ipertensione (di cui soffre il 20 per cento dei romagnoli) così come il basso consumo di frutta e verdura (il 45 per cento degli ipertesi ne consuma meno di tre porzioni al giorno) e l’eccesso ponderale (69 per cento tra gli ipertesi). Non è tutto: il 31 per cento dei romagnoli ha alti livelli di colesterolo nel sangue, il 4 per cento soffre di diabete. Il 42 per cento è in eccesso ponderale: il 30% è in sovrappeso e il 12% presenta obesità.
Solo il 12 per cento dei romagnoli mangia giornalmente frutta e verdura a livelli raccomandati (5 o più porzioni); il 27 per cento degli adulti è parzialmente attivo in quanto pratica attività fisica nel tempo libero ma a livelli inferiori di quelli raccomandati dall’OMS, mentre circa 1 adulto su sette (14 per cento) è completamente sedentario.
Come prevenire il rischio cardiologico
Per ridurre il rischio, raccomanda l’Ausl Romagna che periodicamente tiene giornate di screening cardiologico rivolte alla popolazione, è necessario partire dall’alimentazione e dal mantenimento di peso ideale. Frutta e verdura: 5 porzioni al giorno, meglio se di colore diverso e di stagione. Vanno alternate le fonti proteiche: mangiando più volte a settimana il pesce, sia fresco che surgelato, meglio se azzurro e prediligendo tra le carni quelle magre come pollo, tacchino e coniglio. Va limita il consumo di salumi e formaggi e moderata l’assunzione di dolci e di bevande zuccherate. Da ridurre anche l’aggiunta di sale nei piatti e le bevande alcoliche vanno consumate con moderazione.
Va praticato l’esercizio fisico in modo regolare e moderato per almeno 30 minuti al giorno; va scelta la bicicletta invece che la macchina per i piccoli spostamenti, utilizzate le scale, passeggiare all’aria aperta; considerando il proprio stato di salute, vanno valutate col medico di fiducia se praticare attività più intense, come camminate a passo veloce, nuoto e sport più volte a settimana. Da inserire almeno sedute di esercizi muscolari come stretching, yoga, flessioni. Smettendo di fumare, si otterranno benefici immediati. Dopo un anno, il rischio di malattie cardiovascolari si dimezza e progressivamente si riduce negli anni successivi. È dannoso sia il fumo attivo che quello passivo.
Attenzione, infine, ai parametri vitali: va data attenzione alla pressione arteriosa superiore a 140/90 mm Hg; un valore di glicemia uguale o superiore a 126 mg/dl a digiuno; un valore di “colesterolo cattivo” (LDL) nel sangue superiore al normale range previsto dal laboratorio; un peso corporeo superiore a quello indicato per età e statura.