Romagna Rivista è il primo progetto di slow journalism romagnolo. Come tutte le etichette, anche quella di slow journalism può apparire un po’ rigida.
Su Romagna Rivista dunque NON troverete:
- Un flusso di notizie costantemente aggiornato: non ci interessa arrivare primi, preferiamo aspettare e raccontare le cose dopo averle verificate. Oppure non raccontarle, non tutto è necessario.
- Comunicati stampa e lanci agenzia copia-incollati.
- Una cronaca nera che non ha rispetto per il dolore delle persone che restano..
- Storie “virali” sui social media. Le lasciamo lì, la notizia è già data.
- Dichiarazioni di politici estemporanee.
D’accordo, ma cosa troverete?
- Cercheremo di raccontare le storie di persone e imprese del nostro territorio che possano raccontare come sopravvivere alla complessità, sfruttandola a proprio favore.
- Inchieste su quello che non va, perché il giornalismo questo deve continuare a farlo, coniugato però a possibili soluzioni e punti di vista il più possibile originali.
- Dati: un numero da solo non dice molto ma aiuta a capire. Partendo da un numero, possibilmente confrontato con altre realtà, si possono costruire più storie di quante se ne riescano ad immaginare.
- Un approfondimento che riesca davvero a fare riflettere e che rinunci alle teorie prestabilite e, nel caso, le verifichi. Lo chiamano fact checking.
- Una redazione che se sbaglia lo ammette e chiede scusa ai lettori.